CORPORATE 2016/2017
Calcio a 7 - Maschile

AZIMUT DISEGNA UNA GARA D'AUTORE!

15/11/2016

Trenord solo un colpo di reni nel finale

TRENORD – AZIMUT                    2-3

RETI: 12' Ferraro (A), 19' rig. Curto (T), 20' D'Ettorre (A), 23' st Baciotti (T), 25' st Ferraro (T).

TRENORD: De Cristofaro, Merenda 6.5, Bellomo 6, Baciotti 7, Memoli 5.5, Curto 6.5, Curci 6.5, Margheriti 6.5. A disp. Pellegrino, Gentile. All. Greco 6.5.

AZIMUT: Colombari 6, Minani B. 6, Sperandio 7, Caballero 5.5, De Meo 7, Ferraro 8, Minani L. 6, Matrone 6.5, Leone 6, Mondellini 6.5, D'Ettorre 6.5. All. Davoli 7.

AMMONITI: Merenda (T), Matrone (A).

 

 

CRONACA

Materializzarsi quando inattesa, sfuggita dalle dita rende una gioia ancora più forte, intensa. Raffaele Ferraro è l'azimut intorno al quale ruota la partita, la apre e la chiude quando tutto sembrava apparecchiato per un pareggio. Sorprendente per l'andamento di una partita che ha visto l'Azimut padrone del campo per lunghi tratti complice una maggiore organizzazione specialmente nei primi venticinque minuti in cui l'operato dei portieri è emblema dell'andamento, Colombari si limita a dare indicazioni, De Cristofaro è oberato di lavoro. E se la cava bene, già al decimo è reattivo alzando sopra la traversa una girata di Sperandio che controlla e calcia di destro, potenza e precisione ma il portiere è più bravo. Ancora De Cristofaro un minuto dopo, Leone calcia lui a terra blocca. Trenord fatica a trovare le giuste posizioni, soffre sugli esterni dove sopratutto Memoli rientra a stento lasciando scoperto il suo lato; il gol del vantaggio arriva però dal centro, Matrone calcia forte, Ferraro è sveglio a mettere la gamba deviando in modo imparabile il pallone. Vantaggio meritato, De Meo mena le danze alla perfezione, Sperandio è in palla ma è sempre Ferraro a fare la differenza calciando ancora in porta con un diagonale che costringe De Cristofaro alla deviazione con i piedi. Sembra barcollare Trenord ma trova il pari; lo stesso Sperandio spinge Memoli e per il direttore di gara è rigore; Curto è perfetto e tra potenza e precisione trova il pareggio. Trovare è il verbo esatto, sino quel momento in campo c'era una squadra sola e non a caso il pareggio dura appena due minuti; Sperandio si fa perdonare servendo un pallone dalla destra sul quale D'Ettorre si avventa e gira di destro sotto la traversa. L'intervallo permette a Trenord di cambiare assetto tattico aprendo il campo evitando l'appiattimento sulla linea offensiva che aveva caratterizzato i primi venticinque minuti; la mossa funziona e la partita assume toni di maggiore equilibrio. A provarci è Curci sul secondo palo ma lo spazio in cui far passare è esiguo e il tentativo fallisce; nell'altra metà campo Lorenzo Minani calcia a lato a porta vuota dopo incomprensione tra De Cristofaro e Baciotti. Il ritmo cala e aumentano errori di mira, la stanchezza si fa sentire e i cambi spezzato il passo di chi deve entrare dalla panchina dopo essere stato in campo; tutto gioca a favore dell'Azimut che sfiora il tris prima con una gran punizione di Leone smanacciata da De Cristofaro e poi con Ferraro chiuso da una grandissima scivolata di Pellegrino. L'orologio indica approssimativamente la metà della seconda frazione ed è il preambolo dei fuochi d'artificio finali. Minuto ventidue, De Cristofaro è super sulla girata ravvicinata di Ferraro, minuto ventitre, Curto lavora una gran palla e centra per Baciotti; dribbling secco su Bruno Minani e destro nell'angolino. Esplode la festa Trenord ma come nel primo tempo il nuovo, e stavolta definitivo, sorpasso arriva puntualissimo; minuto venticinque, Mondellini trova sul secondo palo Ferraro, colpo di testa in controtempo e palombella sul lato opposto, gol da vero centravanti e palma del migliore in campo appiccata sul petto.

 

CHIAVE TATTICA

Trenord ha concesso un tempo, il primo. Per ritmo e disposizione in campo, identica a quella Azimut ma con molto meno movimento senza palla, tutti salivano sulla linea d'attacco facilitando di fatto il compito della difesa. Meglio nella ripresa, quando si è vista voglia ma sopratutto una mediana a due centrocampisti centrali che garantivano maggior circolazione di palla e presidio del centro. Si è vista una gara equilibrata decisa dal valore del singolo; Ferraro è la punta di un iceberg solido e concreto. Velocità d'esecuzione e pensiero hanno caratterizzato il primo tempo Azimut squadra capace di variare assetto, centrale con Ferraro in campo aprendo il campo con Lorenzo Minani.