CORPORATE 2016/2017
Calcio a 7 - Maschile

TRENORD-GERI

07/02/2017

Trenord viaggia su binari sicuri


Trenord-Geri 11-3

RETI: 4' Pellegrino (T), 9' Pellegrino (T), 11' Merenda (T), 13' Merenda (T), 14' Scala (G), 15' Troisi (G), 19' Curto (T), 25' Curto (T), 2' st Megale (T), 8' st Merenda (T), 12' st Merenda (T), 15' Vacalebre (T), 21' Vacalebre (T), 23' Di Maio (G)

TRENORD: Giorgi 6.5, Merenda 8.5, Curci 6.5, Baciotti 7, Memoli 6.5, Curto 8, Pellegrino 8, Vacalebre 7.5, Megale 7.

GERI: Dirago 5, Scala 5.5, Troisi 6.5, Di Maio 6, Macaluso 5, Sozzi 5.5, Fagini 5.5

CRONACA

Poca storia tra Trenord e Geri. Cross di Curto sforbiciata di destro di Pellegrino per il vantaggio immediato Trenord. Palo di Trenord al sesto con Vacalebre di destro al volo, tre minuti dopo Pellegrino si libera del difensore in area e insacca da pochi passi. Poi gran sinistro a giro di Merenda che si insacca sotto il sette imparabile per il portiere, sempre Merenda qualche minuto sorprende tutti battendo velocemente una punizione e il pallone entra lentamente in rete, Gheri accorcia con Scala che insacca da pochi passi sugli sviluppi di una punizione, ancora Gheri con sinistro di Troisi da fuori; Trenord allunga ancora con Curto e un belo, al 21' traversa di Megale con destro molto potente. Ancora Trenord con Curto che recupera palla e scambia con Megale che lo manda in porta. Nella ripresa parte subito forte Trenord e in particolare Megale che di sinistro da fuori sfrutta l'assist di Memoli; al minuto otto Merenda insacca di punta su assist di Vacalebre. Al minuto dodici dopo la dichiarazione dell'andata arriva la merendata ovvero Merenda direttamente da calcio d'angolo. Al quindicesimo si sblocca Vacalebre che di testa anticipa il portiere avversario sfruttando al meglio una verticalizzazione di Curto. A quattro dalla fine, ancora Vacalebre con un bell'esterno destro mentre Di Maio di testa chiude il conto segnando il terzo gol di Geri con una potente frustata aerea.

CHIAVE TATTICA

Trenord nettamente superiore dal punto di vista tecnica e non solo, anche la malizia era dalla parte dei “ferrovieri” ben guidati dalla panchina con una gestione dei cambi al limite della perfezione.